Una relazione di aiuto si basa sul non dimenticare mai il presente. Sulla capacità di guardare oltre la difficoltà che sembra insormontabile. E’ importante credere nelle risorse insperate. Come è importante che non si smetta mai di cercare il guizzo, la carta vincente dell’altro. La ricerca di uno spazio di felicità, di un pensiero sereno, mentre si affronta il dolore, serve per riprendere fiato. Anche nelle situazioni più drammatiche si può intravedere una risorsa, grazie alla consapevolezza del nostro limite. La consapevolezza che permette l’incontro.

Famiglia

La famiglia manifesta, in questo periodo storico, un grande bisogno di ascolto, motivato, come sempre, dal suo vasto ruolo sociale. E’ affaticata, stanca, sola nella gestione di tante, troppe problematiche. Le nuove generazioni sono sostenute economicamente, spesso dalle famiglie di origine. Questo può compromette l’evoluzione del pensiero della nostra società.

Occuparsi dei ragazzi e bambini in difficoltà, spesso fa incontrare adulti preoccupati, disorientati. Si entra in contatto con una parte estremamente bisognosa di ascolto. Accompagnare, affiancare, l’adulto perché entri in contatto con le sue parti vitali, energetiche è uno dei migliori investimenti che si possa fare per la qualità di vita delle famiglie. C’è un gran bisogno di essere accolti, è un’esigenza che cresce, imperante, troppo spesso disattesa. La stanza di terapia per il sostegno alla genitorialità è un luogo in cui ci  si prende cura di ferite con cui, a volte, si convive da anni. Il malessere che si è trasformato in fatica viene accolto e curato insieme.

Il gruppo terapeutico si rivela uno strumento importante e di confronto che permette di sentirsi meno soli e mettere a fuoco i propri bisogni. 

Scuola

Il tempo che si passa a scuola va dalla prima infanzia a una lunga adolescenza, è il tempo di una vita e di una trasformazione. Vale la pena occuparsene se davvero si ritiene una cosa “seria” una scuola dove si stia bene, tutti, anche chi ha una storia poco usuale o complessa.

Insegnare ad apprendere è il centro di gravità attorno a cui orbita la vita scolastica e non si può ignorare come per poter apprendere si debba poter “essere”, essere ascoltati per poter ascoltare, essere valorizzati per poter dare valore, essere scoperti se si vuole insegnare a scoprire. In classe gli alunni rispondono a domande su di sé, sulle proprie storie, ogni istante. Danno ai compagni e agli insegnanti parti importanti della propria vita, del proprio passato e del proprio presente. Insegnano. Questo è il motivo per cui il tema della comunicazione reciproca è così rilevante, per non ricondurre il benessere della vita a scuola solo alla ripetizione di progetti sempre uguali, troppo uniformati e uniformanti.

Adozione

L’adozione interroga una società ancora poco abituata a credere nella forza delle differenze, molto abituata a escludere chi è percepito come “altro”, tendente a pensare gli affetti famigliari come basati sul reciproco possesso e che facilmente confonde chi ha tratti somatici differenti nell’unica grande generica categoria degli “stranieri”. Interroga perché chi è adottato è a pieno titolo “dentro” pur venendo da “altrove”.

Le famiglie adottive incidono nel mondo in cui vivono e lo trasformano (talvolta loro malgrado), per questo l’attenzione alle loro realtà e alle loro storie è necessaria. È attraverso le famiglie che si realizza una possibilità differente per tanti bambini che vivono una dimensione di perdita ed abbandono, è attraverso le famiglie che si possono mettere in moto cambiamenti sociali semplici e potenti utili alla costruzione di una società più inclusiva e dove, in ultima analisi, tanti altri (non solo chi è toccato dall’adozione) possa vivere bene, sentirsi accolto, pensato, cercato per come è.